Il 13 marzo 1894, su richiesta della popolazione, fu istituita la “Compagnia del SS.Crocifisso”, compagnia tuttora esistente.
Nei primi decenni del 1900 la chiesa, oggi di stile gotico a capriate scoperte, subì una modifica quasi radicale: fu distrutto il primitivo portico antistante la porta principale di accesso; fu costruita, dalle fondamenta, l’attuale facciata; fu eretta la sacrestia “a fundamentis”; furono ingrandite e modificate le finestre e la porta maggiore; fu ampliata e fatto pitturare l’interno della chiesa; fu costruito il piazzale e la strada di accesso.
Nel 1924-25, sotto la direzione dei lavori dell’ingegnere Leurini e del capomastro Tonino Fabbri, fu fatto il soffitto al presbiterio, le cornici alle arcate e le colonnine nel corpo della chiesa.
Negli anni che vanno dal 1927 al 1934, sempre con l’assistenza dell’ ing. Leurini, dalla ditta Fratelli Vorabbi, furono eseguiti i seguenti lavori: fu abbassato di oltre mezzo metro il piano interno della chiesa e fu ricostruito tutto il pavimento a spina di pesce con mattoni. La cantoria e l’organo, che si trovavano in fondo alla chiesa, dove ora è ubicata la porta principale, furono collocati alla destra dell’altare maggiore; fu costruito l’attuale ingresso alla chiesa, l’attuale portico e le stanze sul lato destro della chiesa. Fu realizzato il battistero (in chiesa si era iniziato a battezzare il 31 ottobre 1909: prima l’uso del battistero era un prerogativa delle pievi e delle chiese dove risiedeva il vicario); fu costruita l’artistica grotta della Madonna di Luordes ed infine la chiesa venne internamente decorata da Don Botticelli, parroco di Camerano. Le statue della B.V. di Lourdes e di S.Bernadetta furono acquistate il 22 aprile 1922 mentre l’altra statua della Madonna, che era sull’altare maggiore ed ora si trova nella nicchia alla sua destra, fu donata da Rosa Rocchi il 3 novembre 1902.
Nel 1938 le tre campane furono rifuse dalla ditta De Poli di Vittorio Veneto e ne furono rifatte quattro con intonazioni: Si bemolle, Do, Re e Fa. La consacrazione fu fatta il 10 luglio 1938, alla presenza di Mons. Vincenzo Scozzoli, vescovo di Rimini; fungevano da padrini: Luigi Fantini, Giuseppe Zaghini, Battista Carlini e Francesco Baietta. Il 27 gennaio 1943 la ditta De Poli, per regio decreto n.505 del 23 aprile 1942, che per la guerra in corso, ordinava la raccolta delle campane, ne rimosse due delle nostre: quella Si bemolle e Re. Queste furono poi ripristinate dalla ditta Giuseppe Brighenti di Bologna nel dicembre del 1948, su incarico dell’ufficio “ripristino campane”.
Il 15 ottobre 1962 le teste delle quattro campane, che erano in legno ormai deteriorato dal tempo, furono rifatte in ferro. Nel 1956 la signora Teresa Olivieri, vedova Zannoni, donò una nuova statua di S.Giuseppe, in sostituzione della vecchia rovinata da una scheggia di granata.
Dopo il passaggio del fronte della seconda guerra mondiale, le decorazioni all’interno della chiesa furono ritoccate, una prima volta nel 1957 dal primo esecutore Don Botticelli e nel 1972 dai fratelli Piero e Giuseppe Vaccarini.
Nel 1966 furono eseguiti i pavimenti in piastrelle nella grotta di Lourdes e nella cappella di S.Giuseppe, mentre nel 1972, con la sovvenzione dei danni di guerra (ottenuti mediante perizia della ditta Valerio Fabbri ), furono eseguiti i seguenti lavori: sostituzione di alcuni travetti e revisione di tutto il tetto; ripristino delle grondaie e dei tubi pluviali; restauro della guglia del campanile; sistemazione con bitume di una parte del piazzale e costruzione dell’impianto di riscaldamento.
Il giorno di Natale del 1987 è stato inaugurato l’impianto elettrico per il funzionamento delle campane. Agli inizi del 1992 è stato rifatto l’impianto di riscaldamento e nell’estate è stato rifatto il tetto; durante il 1994, fra i vari lavori, sono stati rifatti i finestroni dell’abside, è stato ripavimentato il portico ed eseguito il marciapiede antistante il piazzale. E’ stato inoltre restaurato il portone principale, ed infine rifatto l’altare maggiore, spostando il precedente sotto il crocifisso. Ora rimane la riverniciatura delle pareti interne, delle tavelle e delle capriate del tetto.
Prima di concludere questa breve storia della nostra chiesa, mi sembra importante e doveroso elencare coloro che nel corso degli anni l’hanno ampliata e abbellita, cioè i parroci che si sono succeduti nella sua conduzione.
Il primo parroco, di cui si ha notizia, fu Don Francesco Grandi che la resse dal 1594 (data più antica dei documenti conservati nell’archivio parrocchiale) al 1601, anno della sua morte e sepoltura nella chiesa stessa.
Gli succeddette Don Biagio Menghi da Gemmano dal 1602 al mese di aprile del 1646; venne poi Don Francesco Baldini, parroco di S.Angelo in Perigliano di Gemmano, che dal 1646 rimase fino al giugno del 1653, anno in cui divenne parroco di S.Tommaso a Rimini.
Don Orazio Pistolli subentrò nel luglio del 1653 e vi rimase fino al 23 gennaio 1690, anno in cui morì e fu sepolto sempre nella chiesa.
Gli succedette Don Pietro Maria Vernani, che vi rimase dal luglio del 1690 all’agosto del 1704, anno in cui si trasferì a S.Maria di Scacciano. Venne allora sostituito da Don Giovanni Antonio Righetti che condusse la chiesa dall’aprile del 1705 al 2 ottobre del 1721, anno in cui morì improvvisamente a 57 anni; anche questo parroco fu sepolto in chiesa.
Dal 30 ottobre del 1721 al dicembre del 1731 ci fu Don Antonio Tomasi, che poi si trasferì a S.Andrea di Serravalle; gli subentrò Don Domenico Tonti di Misano, che dal Gennaio del 1732 rimase nella nostra parrocchia fino al 4 settembre del 1778, quando morì di paralisi; fu sepolto in chiesa.
Proseguì il ministero un suo cappellano, Don Domenico Faccini, che resse la chiesa dal 1778 al 29 agosto del 1807 giorno della sua morte. Gli succedette Don Pietro Nanni che fu parroco dall’agosto del 1807 al 23 novembre del 1842, data della sua morte.
Nell’aprile del 1843 prese il rettorato Don Giovanni Zannoni (della stessa famiglia Zannoni che fino a qualche anno fa risiedeva a Vergiano) e vi rimase fino alla sua morte avvenuta il 7 settembre 1896; il 15 ottobre dello stesso anno lo sostituì un suo cappellano Don Natale Villa, ricordato con il soprannome di “Priton”, nativo di Vallecchio, nel comune di Montescudo. Questi fu parroco a Vergiano fino al dicembre del 1947 ma continuò ad abitare nella casa della chiesa fino a quando la morte lo colse nel 1953, il 26 di marzo. Il ricordo di questo parroco è ancora vivo in quei parrocchiani che lo conobbero; viene ricordato come un parroco buono e generoso, che pose sempre innanzi a tutto il bene dei parrocchiani senza mai chiedere niente in cambio. Da dicembre del 1947 al 20 febbraio del 1952 ci fu Don Renato Grotti. Forse anche a causa del particolare periodo storico e politico che tutta l’Italia stava attraversando, una parte dei parrocchiani di idee politiche di sinistra entrò in urto con questo parroco. Fu proprio da quegli anni che la chiesa cominciò ad essere frequentata sempre meno e, quella di Vergiano, prese la fama di essere una parrocchia di miscredenti e mangiapreti.
A Don Renato successe Don Armando Zaccagni (di S.Cristina), che condusse la chiesa fino al 4 agosto del 1990 quando, per motivi di salute, fu costretto a lasciarla. La morte lo colse qualche mese più tardi: fu sepolto a Verucchio dove si era trasferito con il fratello e la cognata. L’attuale parroco è Don Giampaolo Bernabini di Gatteo.